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Spiritual News
Negli ultimi anni, il burnout è diventato uno dei problemi più discussi nel mondo del lavoro contemporaneo. Definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come "una sindrome risultante da uno stress cronico non gestito", il burnout influisce negativamente sulla produttività, sul benessere psicologico e persino sulla salute fisica degli individui. Secondo uno studio recente pubblicato dal "Harvard Business Review", la spiritualità – intesa come una ricerca personale di significato e connessione – sta emergendo come un potente antidoto a questo fenomeno sempre più diffuso. Il concetto di spiritualità va oltre le tradizionali pratiche religiose; si tratta piuttosto di un approccio universale che include qualsiasi forma di ricerca interiore volta a trovare equilibrio, pace mentale e uno scopo profondo nella vita. Gli esperti sottolineano che coltivare una dimensione spirituale può aiutare gli individui a gestire lo stress quotidiano, ridurre l'ansia e aumentare la resilienza emotiva. Uno dei casi più interessanti citati nel rapporto riguarda una multinazionale leader nel settore tecnologico, che ha introdotto programmi di "sviluppo spirituale" per i propri dipendenti. Questi programmi includono sessioni di mindfulness, corsi di meditazione guidata, gruppi di discussione su temi filosofici ed etici, e spazi dedicati alla riflessione personale. Dopo sei mesi di implementazione, il 70% dei partecipanti ha segnalato una diminuzione significativa dei sintomi di burnout, unita a un aumento del senso di soddisfazione personale e professionale. Ma cosa rende la spiritualità così efficace contro il burnout? Secondo gli studi condotti dall'American Psychological Association (APA), la risposta sta nell'effetto che queste pratiche hanno sul cervello umano. La meditazione, ad esempio, stimola l'attività della corteccia prefrontale, responsabile della regolazione delle emozioni e della pianificazione razionale. Inoltre, attività come la preghiera o la contemplazione della natura attivano il sistema nervoso parasimpatico, promuovendo uno stato di rilassamento profondo e riducendo i livelli di cortisol, l'ormone dello stress. Un aspetto fondamentale è anche la capacità della spiritualità di fornire uno scopo chiaro e motivante. Molti individui affetti da burnout descrivono una sensazione di vuoto o di mancanza di direzione nella loro vita professionale. Coltivare una dimensione spirituale aiuta a ridefinire priorità, mettendo al centro ciò che davvero importa: la propria integrità personale, i valori morali e le relazioni significative. Questo processo permette di creare un equilibrio tra impegni professionali e bisogni personali, riducendo il rischio di sovraccarico mentale. Gli esperti consigliano di integrare momenti di riflessione spirituale nella routine quotidiana, adattandoli alle proprie convinzioni e preferenze individuali. Ad esempio: Meditazione : Dedicare anche solo 10-15 minuti al giorno a esercizi di respirazione consapevole o visualizzazione positiva. Contemplazione della natura : Passare del tempo all'aperto, osservando il panorama circostante e connettendosi con l'ambiente naturale. Scrittura creativa : Tenere un diario gratitudine o scrivere brevi riflessioni sulle esperienze positive della giornata. Pratica artistica : Coinvolgere la creatività attraverso disegni, pitture o altre forme d'arte che esprimano emozioni interiori. Un'altra strategia efficace è quella di cercare supporto all'interno di comunità condivise. Partecipare a gruppi di discussioni, cerchi di meditazione o incontri culturali può fornire un senso di appartenenza e solidarietà, elementi cruciali per contrastare la solitudine e l'isolamento tipici del burnout. Queste relazioni possono essere sia online che offline, adattandosi alle esigenze e alle disponibilità di ciascuno. Tuttavia, è importante sottolineare che la spiritualità non è una panacea universale. Per alcune persone, l'approccio spirituale potrebbe non essere sufficiente o adeguato senza l'intervento di professionisti sanitari, come psicologi o consulenti. Lo studio dell'APA evidenzia infatti che combinare pratiche spirituali con trattamenti psicoterapeutici tradizionali produce risultati ancora migliori, specialmente nei casi di burnout severo o associato a disturbi mentali preesistenti. Inoltre, le aziende hanno un ruolo cruciale nel promuovere uno stile di vita equilibrato tra lavoro e spiritualità. Molte organizzazioni stanno introducendo politiche innovative per sostegno dei dipendenti, come: Offrire spazi dedicati alla meditazione all'interno delle sedi aziendali. Organizzare seminari gratuiti su mindfulness e benessere mentale. Implementare orari flessibili che consentano ai lavoratori di dedicare tempo alle proprie pratiche spirituali. Un esempio emblematico è rappresentato dalla Google, che ha sviluppato il programma "Search Inside Yourself", un corso di formazione basato sulla mindfulness destinato agli impiegati. Questo programma non solo migliora la salute mentale dei partecipanti, ma contribuisce anche a migliorare la creatività e la collaborazione all'interno delle squadre. Infine, il rapporto del "Harvard Business Review" conclude sottolineando che la spiritualità non deve essere vista come un lusso o un'aggiunta marginale, bensì come un pilastro fondamentale del benessere globale. In un mondo sempre più frenetico e competitivo, prendersi cura della propria dimensione spirituale è essenziale per mantenere la salute mentale e trovare equilibrio tra le sfide professionali e le esigenze personali.
Pubblicazioni e Saggi
Paolo D'Arpini
La rivalutazione del neo-paganesimo, o delle religioni sciamaniche e magiche dei popoli nativi, è una delle caratteristiche portanti del filone bioregionale. Spesso durante le feste da noi organizzate, soprattutto quelle in concomitanza con i solstizi o gli equinozi o per la luna piena e nuova, alcuni adepti “neo-pagani” vengono a condividere il nostro spirito ed oltre alle cerimonie già da noi predisposte aggiungono riti diversi ed offerte alle divinità della natura e fate dei boschi. Io li lascio fare perché in fondo il riconoscere la sacralità della natura in tutte le sue forme è uno degli aspetti della spiritualità laica e dell’ecologia profonda. In effetti la spiritualità della natura è un aspetto riconosciuto anche nella fede cristiana, soprattutto nel misticismo (sia in quello primitivo che in quello francescano) in cui prevale la consuetudine di ritirarsi in grotte, boschi e deserti in stretta comunione con gli elementi naturali e con il mondo animale. In questo modo viene riconosciuta la bellezza del creato e la grandezza del Creatore. Aspetti pagani erano presenti persino nella religione ebraica, sia pur talvolta condannati come ad esempio l’adorazione della vacca sacra durante la traversata del Sinai, oppure riconosciuti e facenti parte della tradizione come avvenne presso la setta degli Esseni che vivevano in strettissima simbiosi con la natura e con i suoi aspetti magici, avendo sviluppato anche la capacità di trarre il loro nutrimento dal deserto, un grande miracolo questo considerando che erano persino vegetariani… Il rispetto e l’adorazione della natura, definito dalla chiesa cattolica (un po’ dispregiativamente) “panteismo” è uno degli stimoli da sempre presenti nell’uomo, tra l’altro questo sentimento panteista è alla base dell' excursus evolutivo della specie. Ciò mi fa ricordare una storiella, che amo spesso raccontare, sull’origine della specie umana. Ormai è certo che ci fu una “prima donna”, un’Eva primordiale. L’analisi del patrimonio genetico femminile presente nelle ossa lo dimostra inequivocabilmente… Mi sono così immaginato una donna, la prima donna, che avendo raggiunto l’auto-consapevolezza (la caratteristica più evidente dell’intelligenza) ed avendo a disposizione solo “scimmie” (tali erano i maschi a quel tempo) dovette compiere una opera di selezione certosina per decidere con chi accoppiarsi in modo da poter avere le migliori chance di trasmissione genetica di quell’aspetto evolutivo. E così avvenne conseguentemente nelle generazioni successive ed è in questo modo che pian piano dalla cernita nell’accoppiamento sono divenute rilevanti qualità come: la sensibilità verso l’habitat, l’empatia, la pazienza, la capacità di adattamento e di gentilezza del maschio verso la prole e la comunità, etc. etc. Pregi che hanno portato la specie verso la condizione “intelligente” che conosciamo (o conosceremmo se nel frattempo non fosse subentrata una spinta involutiva). Purtroppo in questo momento storico, in seguito all’astrazione dal contesto vitale e alla manifestazione della spiritualità in senso religioso metafisico (proiettata ad un aldilà ed ad uno spirito separato dalla materia) molto di quel rispetto (e considerazione) verso la natura e la comunità dei viventi è andato scemando, sino al punto che si predilige la virtualizzazione invece della sacralità vissuta nel quotidiano. Ed in questo buona parte della responsabilità è da addebitarsi ai credo monoteisti che proiettano tutto ad un “aldilà”. Ma quello che viene scacciato dalla porta rientra dalla finestra, infatti la scienza sta riscoprendo i miti, le leggende e le divinità della natura descrivendole in forma di “archetipi”. All’inizio della civilizzazione umana, nel periodo paleolitico e neolitico matristico, la sacralità era incarnata massimamente in chiave femminea, poi con il riconoscimento della funzione maschile nella procreazione tale sacralità assunse forme miste maschili e femminili, successivamente con i monoteismi patriarcali fu il maschile che divenne preponderante. Ora è tempo di riportare queste energie al loro giusto posto e su un totale piano paritario. Anche se già in una antica civiltà, quella Vedica, questa parità era stata indicata, come nel caso della denominazione(maschile) “Surya” che sta ad indicare l’identità del sole in quanto ente, che viene completato dall’aspetto femminile “Savitri” che è la capacità irradiativa dell’energia solare. E noi sappiamo che fra il fuoco e la capacità di ardere non vi è alcuna differenza. Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana Canto pagano di chi viaggia verso il Sé. Ascoltatemi spiriti del Vento, essenze immortali che abitate nelle pieghe nascoste dell’aria, delle rocce, delle acque. Oso invocarvi e presentarmi dinanzi a voi per compiere il mio passaggio a cui mi preparo nel cielo di una notte d’estate, investito dal caldo mormorio dei grilli, inumidito dalla rugiada che bagna il muschio, stremato nel desiderio di correre verso un destino che mi avvolgerà come un non visto mantello….. da vincitore o da vinto io non so. Vorrò però essere ricordato come un uomo che ha provato a parlare con voi e da ciò apprendere la poca o molta saggezza che si può richiedere a un sorso d’acqua gelida, al fuoco notturno degli amici, al pianto solitario di un bimbo che accende la pianura di suoni che non le appartengono, ma che grata accetta, come il passo silenzioso del viandante che la rende sacra con l’amore del suo andare. (Simone Sutra)
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Spiritual News
Ogni anno, il 14 febbraio, milioni di persone in tutto il mondo celebrano San Valentino, una festività tradizionalmente associata all'amore romantico. Ma oltre ai cuori di cioccolato, alle rose rosse e ai biglietti d'auguri, esiste una dimensione spirituale profonda che trasforma questa giornata in un'opportunità per riflettere sull'amore in tutte le sue forme: quello tra due partner, ma anche quello verso se stessi, verso gli altri e verso l'universo. La leggenda di San Valentino risale al III secolo d.C., quando un prete romano di nome Valentino sfidò l'imperatore Claudio II vietando il matrimonio ai giovani soldati. Valentino continuò a celebrare segretamente unioni matrimoniali, simboleggiando così l'amore come forza invincibile che trascende le leggi umane. Secondo la tradizione, prima della sua esecuzione, scrisse un biglietto a una giovane donna, firmandolo "Dal tuo Valentino," dando origine alla pratica moderna degli auguri di San Valentino. Ma oggi, più che mai, la festa di San Valentino può essere vista come un invito a esplorare l'amore in un senso più vasto e inclusivo. Gli esperti di psicologia e spiritualità suggeriscono che l'amore non si limita solo alle relazioni romantiche, bensì si espande a includere l'amore per sé stessi, per la natura e per l'umanità intera. Uno studio recente pubblicato su "Psychology Today" evidenzia come pratiche spirituali come la gratitudine, la compassione e la mindfulness possano amplificare il senso di connessione e felicità durante la giornata di San Valentino. Adottare un approccio spirituale significa guardare oltre i regali materiali e concentrarsi sulle piccole azioni quotidiane che possono nutrire il cuore e l'anima. Ad esempio: Praticare la Gratitudine : Prendersi un momento per ringraziare le persone care per il loro sostegno e amore. Coltivare la Compassione : Fare un gesto gentile per qualcuno che ha bisogno di conforto o assistenza. Celebrare la Solitudine Positiva : Per chiunque non abbia una relazione romantica, San Valentino può essere un'occasione per onorare il proprio cammino personale e amare se stessi incondizionatamente. Inoltre, la natura stessa è spesso vista come un simbolo d'amore universale. Molti ritengono che stare in contatto con la natura – attraverso passeggiate nei parchi, escursioni o semplicemente osservando il tramonto – possa riconnettere l'uomo con il suo spirito più autentico. Questa forma di amore per l'ambiente circostante è stata definita "ecologia del cuore" da alcuni filosofi moderni, che vedono nella cura della Terra un'espressione diretta dell'amore umano. Infine, la festa di San Valentino offre l'opportunità di riflettere sull'importanza delle relazioni positive e significative nella vita. Secondo uno studio condotto dal "National Geographic", le relazioni basate su rispetto reciproco e comunicazione aperta contribuiscono enormemente al benessere emotivo e mentale. Celebrare queste relazioni non significa necessariamente scambiare costosi doni, ma piuttosto dedicare tempo e attenzione alle persone care, ascoltandole veramente e condividendo momenti di gioia e serenità. In conclusione, San Valentino non deve essere visto solo come una festa commerciale o romantica, ma come un giorno per celebrare l'amore in tutte le sue manifestazioni. Coltivare una prospettiva spirituale permette di approfondire il significato di questa giornata, rendendola un'esperienza ricca di significato e trasformazione personale.

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Gyanrahi Andrea Samorè. Sono da sempre stato affascinato dalla spiritualità, dal misticismo e dal potenziale di evoluzione della coscienza.…
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La scelta di una scuola e di un percorso formativo e trasformativo, è un passaggio fondamentale nella nostra vita. È il momento in cui…
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Il mio nome completo in sanscrito è Swami Bodhi Vipal che significa “Momento di consapevolezza”. Mi è stato donato da OSHO, Maestro di…
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Ipnotista, esperto di regressione alle vite precedenti, mesmerismo e fascinazione. Aiuto le persone a superare i propri blocchi, in modo…
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Biodanza, 5Ritmi, Danze sacre e altre
Sono insegnante certificata, mentore, facilitatore e danzatrice della pratica dei 5Ritmi© di Gabrielle Roth Sono nata a Londra nel 1965 e mi…
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Psicologo e meditatore Da anni ho abbinato il connubio tra psicologia e meditazione, poter avere uno strumento adeguato e utile per…
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La Dieta Low Carb come soluzione nutrizionale per…

Spiritual News
La dieta low carb (bassa in carboidrati) continua a raccogliere attenzione tra scienziati, nutrizionisti e chiunque desideri migliorare il proprio stato metabolico. Secondo uno studio recente pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology , ridurre drasticamente l'assunzione di carboidrati può portare a significativi benefici per la salute, specialmente nel controllo del peso corporeo, della glicemia e delle malattie cardiovascolari. Una dieta low carb si concentra sull'eliminazione o riduzione dei carboidrati ad alto indice glicemico, come pane, pasta, dolci e bevande zuccherate, sostituendoli con proteine, grassi salutari e verdure non starchy. Questa strategia alimentare induce lo stato di chetosi, un processo naturale in cui il corpo utilizza i grassi come principale fonte di energia anziché i carboidrati. Uno degli studi più citati sui benefici della dieta low carb è stato condotto presso l'Università di Stanford. Gli studiosi hanno analizzato i risultati di oltre 600 partecipanti che seguivano regolarmente una dieta low carb per un periodo di due anni. I risultati mostravano una perdita media di peso superiore rispetto ai gruppi che seguivano dietetiche convenzionali basate sul conteggio delle calorie. Inoltre, i livelli di colesterolo HDL ("buono") erano aumentati, mentre quelli di trigliceridi erano diminuiti significativamente. Un altro vantaggio importante della dieta low carb è la sua efficacia nel gestire il diabete di tipo 2. Riducendo l'apporto di carboidrati, si abbassa anche la produzione di insulina, consentendo ai pazienti di mantenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue senza ricorrere eccessivamente a farmaci ipoglicemizzanti. Uno studio clinico pubblicato su Diabetes Care ha dimostrato che quasi il 60% dei partecipanti con diabete di tipo 2 ha visto una riduzione dei sintomi dopo aver seguito una dieta low carb per sei mesi. Inoltre, la dieta low carb sembra avere un impatto positivo sulla salute cardiaca. Diversi studi hanno evidenziato che una riduzione dei carboidrati può contribuire a migliorare la funzionalità endoteliale, ovvero la capacità delle arterie di dilatarsi e contrarsi adeguatamente. Questo effetto è particolarmente importante per prevenire patologie come l'aterosclerosi e l'infarto. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che una dieta low carb deve essere seguita con attenzione e bilanciata per evitare possibili effetti collaterali. Gli esperti consigliano di non eliminare completamente i carboidrati, ma piuttosto ridurli in modo selettivo, privilegiando fonti più salutari come legumi, frutta a basso contenuto zuccherino e verdure integrali. Questo approccio permette di mantenere un adeguato apporto di fibre, vitamine e minerali essenziali per il corretto funzionamento del corpo. Un aspetto spesso sottovalutato è l'importanza della personalizzazione della dieta. Non esiste una soluzione universale: le esigenze nutrizionali variano a seconda dell'età, del sesso, del peso corporeo e dello stile di vita di ciascun individuo. Ad esempio, atleti o persone fisicamente attive potrebbero aver bisogno di una maggiore quantità di carboidrati per fornire energia durante l'esercizio, mentre chi segue una routine sedentaria può beneficiare maggiormente da una riduzione più consistente degli zuccheri. Uno studio recente pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition ha evidenziato come la dieta low carb possa anche migliorare la regolazione ormonale, specialmente negli individui con sindrome metabolica. Riducendo l'apporto di carboidrati raffinati, si aiuta il corpo a ridurre l'insulinoresistenza, uno dei principali fattori di rischio associati all'obesità, al diabete e alle malattie cardiache. Nonostante i numerosi benefici, alcuni critici della dieta low carb sollevano preoccupazioni relative alla sua sostenibilità a lungo termine. Una riduzione eccessiva di carboidrati può portare a carenze nutritive, se non pianificata correttamente. Inoltre, l'introduzione di grassi saturi in eccesso potrebbe aumentare il rischio di altre patologie, se non integrata con alimenti salutari come oli vegetali, noci e pesce. Per mitigare queste preoccupazioni, gli esperti raccomandano di seguire una versione moderata della dieta low carb, nota come "well-formulated ketogenic diet" o "low carb balanced diet". Questo approccio include una selezione accurata di alimenti ricchi di nutrienti e una distribuzione equilibrata di proteine, grassi e carboidrati, garantendo così una salute ottimale senza compromettere la varietà alimentare. In conclusione, la dieta low carb rappresenta un'opzione valida per chi desidera perdere peso, gestire il diabete o migliorare la salute cardiovascolare. Tuttavia, è essenziale consultare un medico o un nutrizionista prima di intraprendere qualsiasi cambiamento significativo nella propria alimentazione, per assicurarsi che la dieta sia adatta alle proprie esigenze individuali e obiettivi di salute.
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30 Giorni per Volerti piú Bene

Rachele Astrea Bonaldo
Scopri come trasformare la tua vita in 30 giorni Un percorso per volerti più bene, riscoprire la tua autenticità e rinforzare l’amore per te stessa. "Ti sei mai chiesta quanto amore dedichi a te stessa?" 30 giorni per volerti più bene è molto più di un libro: è un percorso di trasformazione, una guida pratica e spirituale per ritrovare il contatto con te stessa. Attraverso semplici rituali, meditazioni guidate e momenti di riflessione, scoprirai come riscoprire il tuo valore, accettarti pienamente e vivere con maggiore serenità.


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