gio, 21 novembre 2024

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Pubblicazioni e Saggi
Paolo D’Arpini
I due stati di mutamento (Yin e Yang), le tre qualità (satva, rajas e tamas) ed i cinque elementi (terra, metallo, acqua, legno e fuoco). Dall’unione delle parole greche: “makros” e “bios”, ha origine il termine “macrobiotica”, il cui significato è letteralmente: lunga vita, grande vita, vita piena. E’ un’antichissima filosofia orientale, di 5000 anni fa, il cui orientamento di base è rappresentato da una visione olistica dell’uomo, dove ogni elemento è in equilibrio con gli altri, e per quanto riguarda il cibo, esso è considerato fondamentale per mantenere l’armonia tra la mente e il corpo. Il propagatore della dieta macrobiotica in occidente fu il medico e filosofo Nyioti Sakurazawa, meglio conosciuto come George Ohsawa che fu un grande sostenitore della macrobiotica, alla quale dedicò parecchi studi e trattati, ispirandosi e osservando le regole alimentari dei monaci buddisti e basata su prodotti alimentari che crescono in estremo oriente. Ma esiste anche una visione macrobiotica bioregionale, ovvero l’alimentazione centrata sul consumo di alimenti prodotti nella propria stagione di maturazione e originari del luogo in cui si vive. Seguendo questa semplice indicazione è possibile equilibrare lo yin e lo yang con le stagioni e praticare una dieta macrobiotica senza sforzo, adatta al momento ed al luogo in cui viviamo. Stagioni, organi, elementi e sapori Primavera Fegato Cistifellea. Corrisponde all’energia Legno/vegetale, la cui caratteristica principale è quella della crescita veloce di piante e frutti nel pieno rinascere e rinverdire della natura. Vi vengono associati il colore verde ed il gusto acido/aspro. Estate Cuore, Intestino tenue. Corrisponde all’energia Fuoco; la caratteristica di questa stagione è la maturazione di gran parte dei cereali, legumi e frutti, nei colori, nella luce e nel calore. Vi vengono associati il colore rosso ed il gusto amaro. Estate avanzata Milza, Pancreas, Stomaco. Corrisponde all’energia Terra, al tempo della maturazione di ogni cosa, dalla frutta (che diventa dolcissima) e al tempo delle ultime raccolte. Vi si associa il colore giallo e, naturalmente, il sapore dolce. Autunno Polmoni, Intestino crasso. Corrisponde all’energia Metallo, è il periodo in cui la parte affiorante dei fusti si dissecca, la natura si scolorisce e le foglie si seccano. Vi si associa il colore bianco e il sapore piccante. Inverno Reni, Vescica. Corrisponde all’energia Acqua: è il periodo del freddo, del ritrarsi completo della natura in se stessa per far riposare i semi nel proprio ventre. Vi si associa il colore blu/nero ed il sapore salato. C’è poi, presa in prestito dalla dieta yogica, la corrispondenza tra alimenti e le tre qualità. Satva I cibi satvici sono nutrienti, freschi e cucinati in modo semplice, evitando i sapori forti, Ovviamente la dieta satvica esclude l’assunzione di carne e pesce. Oltre alla frutta e verdura considera l’uso di latte e latticini in quantità moderata e che non comporti lo sfruttamento degli animali. Questi alimenti favoriscono la meditazione. Rajas I cibi rajasici sono quelli molto ricchi di sapori e cucinati in modo elaborato, facendo uso di spezie e di carne, possibilmente di cacciagione e pesce. Favoriscono la spinta all’azione ed è l’alimento preferito dai guerrieri, dai governanti, dalle persone dedite ad attività sociali o dirigenziali intense. Tamas I cibi tamasici sono quelli stantii ed ottenebranti, dai sapori molto forti, con aggiunta di bevande alteranti e droghe. La carne di ogni tipo di animale ed il pesce sono componenti abituali di questa dieta che conduce a stati mentali negativi. Ovviamente una dieta ben equilibrata deve comprendere ed armonizzare le mutazioni energetiche yin e yang, i cinque elementi ed i cinque sapori ed anche considerare un corretto equilibrio fra le tre qualità. In considerazione delle necessità contingenti e delle attività a cui si è demandati. Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana Per approfondimenti consiglio la lettura del libro “Alimentazione bioregionale” (Edizioni Nisroch)
Notizie
Spiritual News
Spinto dalla crescente domanda dei consumatori di alimenti sostenibili e privi di prodotti chimici, la Francia sta attraversando una notevole trasformazione nel suo panorama agricolo. Le fattorie biologiche su piccola scala si stanno moltiplicando rapidamente, con un aumento del 27% dei terreni agricoli biologici negli ultimi 5 anni. Spinti da incentivi governativi e da un cambiamento culturale verso un'alimentazione più sana e a chilometro zero, questa "rivoluzione verde" sta rendendo i prodotti biologici più accessibili ed economici per le famiglie francesi. Latte, uova e verdure biologiche si possono ormai trovare nei principali supermercati, mentre nei centri urbani fioriscono mercati degli agricoltori con banchi di produttori biologici. Gli studi dimostrano che l'agricoltura biologica non solo produce alimenti più nutrienti, ma ha anche un impatto ambientale molto inferiore grazie alla riduzione dell'uso di pesticidi e delle emissioni di gas serra. Con oltre il 15% della sua superficie agricola totale ora certificata biologica, la Francia sta emergendo come leader mondiale nella transizione verso sistemi alimentari naturali e sostenibili. Gli esperti prevedono che entro il 2025 i prodotti biologici rappresenteranno almeno il 20% delle vendite totali di prodotti alimentari nel paese.
Pubblicazioni e Saggi
Gemini Ai
La Musica come Strumento di Trasformazione La musica di Vipal è molto più di una semplice melodia: è un veicolo per l'esplorazione di stati di coscienza superiori e un ponte verso la propria anima. Le sue composizioni, spesso accompagnate da testi poetici e ispirati, creano atmosfere che invitano alla riflessione e alla contemplazione. • Musica evocativa: Le sonorità utilizzate da Vipal sono ricche di sfumature e vibrazioni, in grado di stimolare diverse emozioni e sensazioni. • Testi ispiratori: Le parole scelte da Vipal sono cariche di significato e trasmettono messaggi potenti, che possono aiutare a superare limiti e paure. • Connessioni con la natura: La musica di Vipal spesso si ispira alla natura, richiamando elementi come l'acqua, il vento e la luce, per creare un senso di armonia e di equilibrio. Le Meditazioni Guidate: Un Viaggio alla Scoperta di Sé Le meditazioni guidate di Vipal sono un percorso personalizzato alla scoperta della propria essenza. Attraverso esercizi di respirazione, visualizzazioni e mantra, è possibile raggiungere stati di profonda rilassatezza e concentrazione, favorendo il benessere psico-fisico e l'espansione della consapevolezza. • Meditazione attiva: Vipal propone tecniche di meditazione dinamica, che coinvolgono il corpo e la mente in modo attivo, aiutando a liberare tensioni e blocchi energetici. • Meditazione passiva: Le meditazioni guidate di Vipal offrono anche momenti di quiete e di silenzio, favorendo l'introspezione e la connessione con il proprio sé più profondo. • Personalizzazione: Le meditazioni di Vipal sono pensate per essere adattate alle esigenze individuali, permettendo a ciascuno di trovare il proprio percorso di crescita. I Benefici della Pratica La combinazione di musica e meditazione, secondo Vipal, può portare a numerosi benefici, tra cui: • Riduzione dello stress e dell'ansia: La pratica regolare della meditazione aiuta a calmare la mente e a ridurre i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress. • Miglioramento della concentrazione e della creatività: La meditazione favorisce la concentrazione e l'attenzione, stimolando la creatività e la capacità di risolvere problemi. • Aumento dell'autostima e della consapevolezza di sé: La pratica della meditazione aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e dei propri bisogni, favorendo l'autostima e l'accettazione di sé. • Connessione con la propria spiritualità: La musica e la meditazione possono essere strumenti potenti per esplorare la propria spiritualità e connettersi con qualcosa di più grande di sé. In conclusione, l'opera di Vipal Antonio Gianfranco Gualdi rappresenta un invito a intraprendere un viaggio alla scoperta di sé, attraverso la musica e la meditazione. La sua proposta è un valido strumento per chi desidera migliorare la propria qualità di vita e trovare un maggiore equilibrio e benessere. Per approfondire: • Sito web ufficiale: https://www.vipal.it • Canali social: YouTube, Facebook, Instagram, Tik Tok

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Il mio nome completo in sanscrito è Swami Bodhi Vipal che significa “Momento di consapevolezza”. Mi è stato donato da OSHO, Maestro di…
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La Mia Passione per i Chakra: Un Viaggio di Meditazione e Guarigione. La mia passione per lo studio e l'applicazione pratica dei chakra ha…
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Docente di cristalloterapia eterica presso il Centro Studi Pranici fonde la spiritualità con la tecnologia intelligente per rendere l’uomo…
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Terapia del suono: la nuova frontiera del wellness

Spiritual News
Una rivoluzionaria forma di terapia olistica sta guadagnando popolarità in Italia, combinando gli effetti benefici della meditazione con le proprietà curative della musica. La terapia del suono si basa sull'utilizzo di antichi strumenti come le campane tibetane, i gong e i tamburi sciamanici, il cui suono e vibrazione sono in grado di indurre profondi stati di rilassamento e benessere. Numerosi centri di wellness e spa hanno introdotto sessioni di "Sound Bath", in cui i partecipanti vengono immersi in un'avvolgente paesaggio sonoro che agisce sulla mente e sul corpo a livello profondo. Gli esperti spiegano che le vibrazioni sonore hanno la capacità di riequilibrare i chakra e sincronizzare le onde cerebrali, riducendo efficacemente ansia, stress e insonnia. I risultati di una ricerca condotta dall'Università di Torino dimostrano che solo 30 minuti di terapia del suono possono abbassare i livelli di cortisolo del 25% e aumentare la produzione di endorfine del 15%.
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Anche gli ebrei sono figli di Dio...?

Paolo D'Arpini
In fondo anch’io sono un po' ebreo ma non mi perito di criticare ogni insulsaggine da qualsiasi parte provenga, anzi se proviene dalla parte ebraica sono ancora più critico e “cattivo”. E questo è normalissimo poiché in fondo lo faccio per difendere la “categoria”, evidenziando sempre la distinzione netta che esiste fra l’ebraismo originario e l’ebraismo di comodo (ad esempio dei kazari e dei sionisti). Insomma la mia laicità, tutto sommato, giova alla causa della verità universale… E d’altronde lo stesso Ramana Maharshi prendeva come massimo esempio di “non dualismo” l’affermazione della Bibbia (riferita alla natura di dio) in cui fa dire a Yhwh (che significa “io sono”): “I am that I am” – traduzione corretta: “io sono quell’io sono”. Ovvero quell’io sono, che è consapevolezza coscienza, la vera natura di ogni essere senziente. E qui, tanto per restare sull’empirico analitico e non strafare con il metafisico, vi propongo questo mio articolo: Chi sono gli “ebrei”? – Sionismo, ebraismo, olocausto e karma collettivo… Durante i vari scambi epistolari avuti con persone di diverso credo, ho notato, a parte alcuni casi rari, che si tende a giudicare e ad esprimere pareri sulla base di una “convinzione” prestabilita, non corroborata cioè da una personale ricerca sui fatti avvenuti. Sulla realtà della nascita del “problema ebraico”, a cominciare dal periodo biblico sino alla fondazione di Israele… ci si lascia guidare da emozioni, da tendenze a voler credere in una verità, già accettata in quanto tale. Ovvio che questo tipo di atteggiamento non possa essere da me condiviso. Io mi sento una specie di San Tommaso, ho bisogno di mettere il dito nella piaga per credere.. E sono contento che questo mio “sentiero” mi abbia condotto a scoprire alcune verità scomode, sia per una parte che per l’altra, verità che dimostrano come sia importante comprendere gli eventi trattati attraverso il proprio “lume”. Mi son trovato così in mezzo a due fuochi. A prendere i pesci in faccia da destra e da sinistra.. come si dice in gergo… Eppure ho il piacere e la soddisfazione di potermi osservare senza riscontrare macchie nel mio sentire. Mi guardo allo specchio e mi dico: “Bello o brutto, con i nei o con la pelle liscia, tu sei quel che sei, caro mio Paolo/Saul” Saul, sì, è il nome recuperato, considerando la mia “lontana” origine ebraica... vi ho già raccontato la storia... (https://saul-arpino.blogspot.com/) e quel po’ di sangue “eletto/infetto” rimastomi nelle vene ha fatto sì che io volessi conoscere la verità su quella parte di me.. su quel pezzo di Paolo D’Arpini, nel bene e nel male… Ricordo un proverbio che mi citavano i vecchi contadini di Calcata: “il meglio è nemico del bene”… Ed è proprio così, arrabattandoci e cercando di migliorarci agli occhi del mondo non riusciamo a percepire il bene che già c’è in noi… Ed in fondo cosa significa essere perfetti? Semplicemente essere quel che si è senza remore né rimpianti, senza cercare l’approvazione di qualcuno, perché se siamo quel che siamo evidentemente ci compete. Da ciò nasce spontaneità e naturalezza… E la società umana, nella sua interezza come specie, va a rotoli, perché non può funzionare come un meccanismo, non è fatta di semplici ingranaggi e di numeri (di razze distinte)… Allora, si può uscire -ed i miei fatti lo dimostrano- dal concetto di “razza eletta” ma si può entrarvi? Sul merito delle conversioni all’ebraismo c’è da dire che in passato queste avvenivano, sia nel contesto dei popoli semitici (non ancora distinti) che potevano passare da un credo all’altro e comunque venivano accettati se “tornavano” all’ovile (ne abbiamo evidenze nella stessa bibbia in cui si parla di idolatri che poi tornano alla fede), sia nel periodo del primo cristianesimo, che non essendo altro che una setta ebrea si poneva comunque (diversamente dall’ebraismo ortodosso) come una fede aperta anche ai gentili… Solo più tardi ci fu una separazione netta e sia gli ebrei che i nuovi ebrei -ovvero i cristiani- trovarono più conveniente andare ognuno per la propria strada. Comunque l’ultima grande conversione fu quella dei Kazari, attorno al 1000, che con il loro numero formarono le fila dei cosiddetti “ebrei orientali”.. che dal punto di vista “tradizionale” del “seme” non sono però dagli ortodossi accettati nel novero degli “eletti”. (Vedi: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2013/12/25/storia-di-come-e-nato-il-sionismo-ovvero-se-gli-ebrei-non-sono-ebrei-ma-khazari-convertiti/) Infine ci sono le propagazioni o conversioni per filiazione mista, ovvero i figli di donne ebree e gentili... e di questi casi se ne contano a migliaia soprattutto per motivi di “economia” e “convenienza politica”. Restando in tema di “convenienza politica” ma anche di “giustizia umana” -che non guasta- c’è da dire che non si può colpevolizzare tout court un senso di identità. Anche noi lo abbiamo, magari più debole in quanto la nostra è una identità recente, come “italiani”. Vediamo che diversi popoli nomadi hanno mantenuto una forte identità proprio per salvaguardare la cultura nella quale sono nati e si riconoscono, come ad esempio gli zingari ma ve ne sono altri e non soltanto nomadi, magari stanziali ma rinchiusi in un ristretto ambito territoriale. Insomma voglio dire che chi nasce in una famiglia ebrea si nutre del senso di appartenenza, è un fatto culturale quasi imposto dalle condizioni esterne ed obbligatorio, vista la estraneazione di cui essi “soffrono” (pur volendo mantenerla) nelle società “cristiane” o “musulmane” ove la differenza viene fatta percepire più duramente. Va da sé che dopo generazioni e generazioni il senso di differenza ed estraniamento si acuisce. E si tende a cercare rivalse morali, intellettuali od economiche. Non dimentichiamo che in simili condizioni “di diversità congenita” sono nati i più grandi geni dell’umanità e qui non mi riferisco solo agli ebrei ma a tutti coloro che hanno dovuto, per una ragione o per l’altra, vivere ai margini o addirittura rinnegare la famiglia e la comunità in cui sono nati. Insomma non vorrei che l’appartenenza alla cultura ebraica fosse considerata di per sé motivo di giudizio negativo. Personalmente ho conosciuto decine di ebrei, in ogni ambito culturale e spirituale, e li ho sempre trovati degni di fiducia e ragionevoli interlocutori. Certo anch’io mi ponevo verso di loro con lo stesso atteggiamento. Per cui direi che spesso le situazioni di attrito contribuiscono a scatenare divisioni, rancori e vendette di ogni sorta. Ora parliamo dei sionisti. I sionisti essenzialmente si sono concentrati in Israele, appoggiati però dalla sponda sionista americana. Il sionismo è nato avendo in mente la fondazione di Israele. Siccome la conquista di quel territorio è avvenuta e mantenuta con la forza, nella condizione di continua conflittualità (per conservare le posizioni raggiunte) si tende a indurire il cuore ed a non considerare i diritti dell’altro. Questo avviene in ogni conquista territoriale, guardate la conquista delle Americhe a tutto scapito delle popolazioni autoctone, o guardate ogni altra invasione in cui sempre il conquistatore tende a cancellare la cultura degli sconfitti (nonché le persone fisiche che la incarnano) per sostituirla con la propria. Questa posizione dal punto di vista psicologico è chiamata “sacralizzazione della colpa”. La colpa viene resa nobile e degna. Insomma si gira la frittata ed in tal modo si cerca di pacificare il proprio animo derelitto, consapevole del male commesso giustificando il male e chiamandolo bene (magari per i propri confratelli, non importa…). Mi sa che sto allontanandomi troppo dal discorso iniziale, comunque ribadisco, come affermato in precedenza, che usare discriminazione ed oculatezza nel giudizio è un esercizio che favorisce la crescita dell’intelligenza. “Dio non saprà riconoscere i suoi…” saprà riconoscere però il nostro senso di giustizia e di equanimità. E per equanimità e giustizia riporto di seguito alcuni pareri “parole” “sentimenti” che non avevo riportato prima, li avevo tenuti, come suol dirsi, in un cassetto.. in attesa di trovare il momento giusto per l’esposizione.. Ed ora che non temo più ritorsioni (in quanto la mia posizione mediana si è stabilita). eccoli a voi, in ordine sparso e senza menzionare gli autori (sono idee provenienti dall’akasha collettiva): “L’argomento è ed è sempre stato di grande attualità ma la trattazione necessità di forte cognizione, critica e storica. Condivido la posizione di Paolo. Personalmente, non credo che il “fatto dell’olocausto” ed il concetto giuridico-umanistico della “libertà di pensiero” siano unitamente discorribili in termini di connessione e complementarietà. In un contesto culturale e sociale, quale quello attuale, i due concetti restano e dovrebbero rimanere ben distinti. Dacché, a mio modesto avviso, il “dramma dell’olocausto” resta un “fatto” comunque incontrovertibile e, “di fatto”, innegabilmente testimoniato, non vedo come ed in che misura “la libertà”, quale astrazione idealistica del pensiero, possa essere disinteressatamente espressa senza scontrarsi con l’altrui libertà –politica o sociale- di non ricevere il prodotto di un concetto non generalmente ancora condiviso e soprattutto accertato…” “In prevalenza gli attacchi alla Chiesa vengono da circoli sionisti e mondialisti che hanno interesse, in una prospettiva mondialista futura di Governo mondiale, di far sì che tutte le religioni siano ridimensionate e ridotte a manifestazioni più che altro “folcloristiche”. Il Vaticano in primis, visto che la sua estensione e le sue interessenze lo configurano anche come un “potere” ed una forza economica fastidiosa e da ridimensionare. Che la Chiesa e il Vaticano abbiano il fatto loro mi può anche star bene, ma teniamo anche presente a chi questo fa ancor più comodo…” “Ebrei conversi? Cristo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Noi qui non scriviamo per suscitare odio verso gli ebrei, ma – nel silenzio mediatico che condona la loro paranoia – per mostrare in piena luce la loro patologia (ben dimostrata dal Muro in Palestina, dalle 300 bombe atomiche accumulate, dall’oppressione ferocissima sui palestinesi), nella speranza che “si convertano”. Se non altro, si convertano alla comune umanità, sentendosi parte corresponsabile della normale famiglia umana, come già fanno alcuni di loro: Uri Avneri, Norman Finkelstein, eccetera….” “Come ho già scritto più volte, negare la volontà (e la prassi) nazista di sterminio degli ebrei è completamente inane, e rasenta la follia. Si chiedono i “documenti”. CE NE SONO UNA MAREA (NERA) e l’evidenza è impressionante. Certo si può negare anche questa, chiudere gli occhi con un lucchetto. Ma allora, poi, non ci si venga a lamentare della “religione” (e relativa laida industria) dell’”Olocausto”. La quale esiste senz’altro, ma a cui non se ne può contrapporre un’altra di segno contrario. BASTA, a 360°, con l’attitudine fideista. Si studi liberamente e senza pre-giudizi anche questo periodo atroce del secolo scorso. L’”elezione” è un puro delirio, ogni appartenente alla sottospecie Homo sapiens sapiens (congolese, ebreo, palestinese, iracheno, cinese, ucraino, maori…) possiede lo stesso diritto alla vita. Le sofferenze degli uni non hanno meno valore di quelle degli altri. E, soprattutto, non autorizzano nessuno a infliggerne ad altri ancora”. “…ognuno deve seguire la propria “equazione personale”. La verità, nella nostra epoca, NON può trionfare. E’ perciò che mi limito a parlare di testimonianza. Quanto alla morte, quella spetta a tutti, prima o poi.” “..i sionisti, dopo le atrocità ed i crimini commessi ai danni del popolo palestinese negli ultimi anni, chiederanno al mondo intero il 27 gennaio – in occasione dell’anniversario della “Giornata della Memoria” – di commemorare la Shoah e celebrare quel tanto osannato valore (unilateralmente) condiviso del ricordo di un – sì – terribile genocidio le cui vittime – però – non valgono certamente né più, né meno degli indifesi caduti del recente brutale genocidio che si consuma tuttora nella Striscia di Gaza...” “..al di là della condivisione sulla descrizione dei concetti, delle strategie e dei fatti citati, ciò su cui non concordo è l’uso dell’aggettivo “ebraico” che, a mio modesto parere, andrebbe (possibilmente OVUNQUE) sostituito con l’aggettivo “sionista” e questo non tanto perché io pensi che l’etica ebraica non abbia responsabilità per non aver chiarito in passato la differenza di posizioni quanto perché oggi esiste un certo numero di organizzazioni di ebrei ortodossi (veri RELIGIOSI), tra cui la Neturei Karta, che affermano con forza che “gli ebrei non sono sionisti ed i sionisti non sono ebrei” e non solo fanno una distinzione teorica ma anche, in pratica, manifestano pubblicamente (a prezzo della loro stessa incolumità fisica) queste posizioni, presso le sedi istituzionali sioniste. Non dimentichiamo che “sion” ha come radice “senà” traducibile come “odio” universale (cioè verso tutto il mondo che non è aderente al Talmud, alla Ghemarà, alla Mishnà, allo Shermonè Ezrè che sono delle successive manipolazioni degenerative del messaggio biblico iniziale, per intenderci il Vecchio Testamento. Se consideriamo che il sionismo è un progetto politico che non ha molto a che fare con l’etica religiosa (con NESSUNA etica religiosa) è logico capire che si è meno attaccabili dai debunker se si indica il VERO responsabile (chi vuole nascondersi dietro la foglia di fico del razzismo diretto contro i semiti e della persecuzione religiosa contro gli ebrei)” “Il progetto, anche religioso, di dominio mondiale non inizia e non finisce con il sionismo o comunque non è solo sionista. Ora se è pur vero che ci sono tantissimi ebrei che non possono essere catalogati con i loro correligionari “lovercraftiani”, è anche vero che l’esperienza mi dice di andarci molto cauto. Perché ci sono delle costanti, delle attitudini, delle peculiarità particolari e irripetibili nel popolo ebraico che lo distinguono dagli altri. Non è infatti un caso che il concetto di razza eletta è uscito dalla bibbia. Gli ebrei inoltre non tendono alle conversioni, vivono da secoli in una specie di segregazione religiosa, gelosi dei lori dogmi, riti, e leggi. Certo ci sono tanti ebrei che se ne fregano ed escono fuori da queste catene religiose, ma sarà un caso, l’esperienza ha dimostrato, e gli stessi ebrei lo affermano decisamente, che non per questo, costui smette di essere ebreo…” “..come si può affermare che per un piccolo numero d´uomini, che per breve tempo abitarono quella regione, sia possibile ricostruire la mappa genetica come costoro sostengono per se stessi, così auto definendosi “razza”… e tutto questo proprio quando la moderna biologia dimostra che questo concetto è falso. Allora, reale concetto, i “razzisti” e sostenitori della razza sono proprio loro! Il popolo della kippah vive e si nutre di menzogne che spaccia per culturali, e per questo tenta di distruggere la storia dei palestinesi, oltre che fisicamente massacrarli per farli da quelle latitudini sparire…” “…Anche se siamo nell’errore, questo non ci vieta di dire quello che sentiamo. Se io penso che tu stai sbagliando e vengo aggredito dal sentimento della giustizia, per evitare di cadere nell’errore dell’arroganza ti devo dire che stai sbagliando, che non sei giusto, che non mi cerchi o che non ami i fratelli. Ma devo esprimere il mio pensiero con calma, dire quello che sento, la sensazione e il sentimento che provo. Posso dirti che secondo me stai sbagliando, che tu non stai facendo una cosa giusta. Però te lo dico con amore e ti bacio…” Ecco, vedete un po’ se così va bene… Paolo D’Arpini


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