La macrobiotica bioregionale esiste!
Dall’unione delle parole greche: “makros” e “bios”, ha origine il termine “macrobiotica”, il cui significato è letteralmente: lunga vita, grande vita, vita piena.
E’ un’antichissima filosofia orientale, di 5000 anni fa, il cui orientamento di base è rappresentato da una visione olistica dell’uomo, dove ogni elemento è in equilibrio con gli altri, e per quanto riguarda il cibo, esso è considerato fondamentale per mantenere l’armonia tra la mente e il corpo.
Il propagatore della dieta macrobiotica in occidente fu il medico e filosofo Nyioti Sakurazawa, meglio conosciuto come George Ohsawa che fu un grande sostenitore della macrobiotica, alla quale dedicò parecchi studi e trattati, ispirandosi e osservando le regole alimentari dei monaci buddisti e basata su prodotti alimentari che crescono in estremo oriente.
Ma esiste anche una visione macrobiotica bioregionale, ovvero l’alimentazione centrata sul consumo di alimenti prodotti nella propria stagione di maturazione e originari del luogo in cui si vive. Seguendo questa semplice indicazione è possibile equilibrare lo yin e lo yang con le stagioni e praticare una dieta macrobiotica senza sforzo, adatta al momento ed al luogo in cui viviamo.
Stagioni, organi, elementi e sapori
Primavera
Fegato Cistifellea. Corrisponde all’energia Legno/vegetale, la cui caratteristica principale è quella della crescita veloce di piante e frutti nel pieno rinascere e rinverdire della natura. Vi vengono associati il colore verde ed il gusto acido/aspro.
Estate
Cuore, Intestino tenue. Corrisponde all’energia Fuoco; la caratteristica di questa stagione è la maturazione di gran parte dei cereali, legumi e frutti, nei colori, nella luce e nel calore. Vi vengono associati il colore rosso ed il gusto amaro.
Estate avanzata
Milza, Pancreas, Stomaco. Corrisponde all’energia Terra, al tempo della maturazione di ogni cosa, dalla frutta (che diventa dolcissima) e al tempo delle ultime raccolte. Vi si associa il colore giallo e, naturalmente, il sapore dolce.
Autunno
Polmoni, Intestino crasso. Corrisponde all’energia Metallo, è il periodo in cui la parte affiorante dei fusti si dissecca, la natura si scolorisce e le foglie si seccano. Vi si associa il colore bianco e il sapore piccante.
Inverno
Reni, Vescica. Corrisponde all’energia Acqua: è il periodo del freddo, del ritrarsi completo della natura in se stessa per far riposare i semi nel proprio ventre. Vi si associa il colore blu/nero ed il sapore salato.
C’è poi, presa in prestito dalla dieta yogica, la corrispondenza tra alimenti e le tre qualità.
Satva
I cibi satvici sono nutrienti, freschi e cucinati in modo semplice, evitando i sapori forti, Ovviamente la dieta satvica esclude l’assunzione di carne e pesce. Oltre alla frutta e verdura considera l’uso di latte e latticini in quantità moderata e che non comporti lo sfruttamento degli animali. Questi alimenti favoriscono la meditazione.
Rajas
I cibi rajasici sono quelli molto ricchi di sapori e cucinati in modo elaborato, facendo uso di spezie e di carne, possibilmente di cacciagione e pesce. Favoriscono la spinta all’azione ed è l’alimento preferito dai guerrieri, dai governanti, dalle persone dedite ad attività sociali o dirigenziali intense.
Tamas
I cibi tamasici sono quelli stantii ed ottenebranti, dai sapori molto forti, con aggiunta di bevande alteranti e droghe. La carne di ogni tipo di animale ed il pesce sono componenti abituali di questa dieta che conduce a stati mentali negativi.
Ovviamente una dieta ben equilibrata deve comprendere ed armonizzare le mutazioni energetiche yin e yang, i cinque elementi ed i cinque sapori ed anche considerare un corretto equilibrio fra le tre qualità. In considerazione delle necessità contingenti e delle attività a cui si è demandati.
Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana
Per approfondimenti consiglio la lettura del libro “Alimentazione bioregionale” (Edizioni Nisroch)
Scheda dettagli:
Data: 19 novembre 2024Autore: Paolo D’Arpini
Fonte/Casa Editrice: Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana
Profilo Pubblico di:
Paolo D’Arpini - Circolo vegetariano VV.TT.
Nella mia vita non ho mai avuto un dono spiccato per la modestia, ho sempre considerato me stesso e la mia opera come un degno percorso evolutivo. Abitando a Verona avevo già collaborato, nel 1967-68, ad una rivista locale che si chiamava Verona Beat, un cult tipico di quegli anni, ebbi la fortuna…